Sono qui, davanti a un box bianco che cerco di scrivere quello che provo in questo momento.
E’ un senso di inutilità che mi circonda. Penso a tutto quello che è successo in questo periodo e mi sforzo di cercare una spiegazione. Una spiegazione, una cosa che non si vuol vedere, che non si vuole capire ma non ci è data la possibilità di capire.
Si cerca sempre di dare il meglio se nelle cose ma chissà come mai non è mai abbastanza. Ma dove è finita la forza che può passare sopra a tutto. Ci ho sempre creduto. Ma mi ha sempre portato a fallire in tante cose. Forse non sono in grado di sapermi regolare, di cercare di essere obiettiva nelle cose. Ma il cuore mi fa sempre seguire se stesso e non tiene conto della ragione.
Mi sento nel cerchio del ciclone, tutto sta ruotando a una velocità estrema e non riesco a fermalo. Mi fa girare la testa, mi da senso di nausea e io sono li, distesa a terra e guardo girare tutto intorno. Mi fa male la testa. Guardo il vento girare intorno a me e lo vedo pieno di parole, immagini, fotografie. Ma non riesco a focalizzare niente.
E’ tutto troppo veloce.
Le cose che faccio le faccio come un automa, mi alzo, mangio quando mi va, lavoro, e spesso guardo fuori dalla finestra. Cerco di vedere se il futuro ha in serbo qualche piacevole sorpresa, un cambiamento, ma l’unica cosa che ambia è il tempo, oggi sole domani pioggia, e la data sul calendario.
Ogni tanto ti si apre una finestra sulla felicità, quei 5 minuti in quell’ora che dura la vita, in cui sei felice, e credi veramente che sia arrivato il tuo momento. Si ferma il ciclone, e riesci a distinguere bene le parole e le immagini di cui parlavo prima. Ma poi quei minuti passano e tutto torna a girare, più veloce di prima.
Solo che ogni volta si porta via una parte di te, e sai che quella parte non tornerà più indietro.
Solo mi chiedo perchè quel turbine non si porta via le bugie, i rancori e le cose tristi. Quelle rimangono sempre qui e sono sempre più forti perchè le cose buone solo volate via, con una velocità che non ha paragoni